Veliero San Nicolò
(una storia di marinai sul lago di Garda)
Raccontata dai marinai dell’ A.N.M.I di Bardolino
Suso in Italia bella giace un
laco,
a piè de l’Alpe che serra Lamagna
sovra Tiralli, c’ha nome Benaco
a piè de l’Alpe che serra Lamagna
sovra Tiralli, c’ha nome Benaco
Per mille fonti, credo, e piú si bagna,
tra Garda e Val Camonica, Apennino
dell'acqua che nel detto laco stagna.
tra Garda e Val Camonica, Apennino
dell'acqua che nel detto laco stagna.
Dante
(inferno canto 20mo)
Origini del veliero
E’ Il veliero più vecchio del Garda, realizzato e
varato l’8 dicembre del 1925 al lavatoio di fronte a villa Carrara Bottagisio dal
cantiere Guarnati gestito dalla famiglia composta dal padre e due figli
marinai.
(Bi albero lungo 20 metri, largo 5, stazza superiore alle 20 tonnellate) commissionato dai fratelli marinai Giuseppe e Giovanni Donà
rimasti malauguratamente senza barca, distrutta da un fortunale.
In
quell’epoca ebbero l’aiuto spontaneo dell’intera comunità che, con una
colletta, contribuì (anche se in minima parte) alla realizzazione del nuovo scafo,
cosi battezzato in onore del patrono del paese.
I costruttori furono: Guarnati Giuseppe (capo
cantiere e istruttore marinai nel periodo prima della guerra),e i due figli:
Pino (carpentiere) e Franco (motorista navale nella Marina Militare durante il
secondo conflitto mondiale). Con la magistrale collaborazione del capo cantiere
e istruttore Mannai.
Francesco
Guarnati muore nel 1946 dopo una lunga attività e con la sua morte viene chiuso
il Cantiere Guarnati nello stabile della Barchessa per essere in seguito
riaperto nella prima metà degli anni ’50 dai figli Franco e Giuseppe (Pino) sul
Lungolago Cipriani
Guarnati,
quello da noi conosciuto, sorge in riva al lago, sempre a Bardolino; nell’arco
di 30 anni innumerevoli natanti in legno, ancora in navigazione, vengono
costruiti e progettati dai fratelli Franco e Pino tra i quali spiccano i
dinghi, i sandolini, i fuoribordo. Purtroppo all’inizio degli anni ’80 muore
Pino, e con lui cessa la produzione del cantiere.
La sorella
maggiore di Franco, Elena Guarnati
All’inizio degli anni ’70 apre un
proprio cantiere a Cavaion Veronese.
Oggi
Maurizio Guini, il figlio di Gianfranco, porta avanti lo spirito trasmessogli
dal padre e dalla nonna con la nota passione dei Guarnati.
Storia del veliero
Nel corso della sua lunga attività il barcone, ora adibito a crociere
turistiche, in un periodo in cui non esistevano ancora strade attorno al lago, trasportò
ogni tipo di merce,
«Soprattutto pietre, per costruire i porti, legname
e anche frutta e vino, molti carichi erano fatti quasi esclusivamente di “stanghe” ( lunghi pali
utilizzati per legare le viti) »
Raccontano Carlo ed Ennio Donà, primi cugini e figli rispettivamente di Giuseppe e Giovanni Donà, anche loro facenti parte della Marina Italiana.
Per rievocare
la battaglia navale, avvenuta sul Lago di Garda nel 1848, fra la flotta
austroungarica e quella dei volontari di Manara e Noaro; si ripete l'antica
veleggiata fra i Barconi del Garda, avvenuta il 6 luglio 1930. Gabriele D'Annunzio era tra gli organizzatori ,
con triangolazione fra i comuni, dimostrazione delle antiche manovre e sosta
presso i relativi porti. Il “San Nicolò” governato dai marinai fratelli Donà si
classificò secondo assoluto su un lotto di 30 artecipanti.
Negli anni successivi ebbero luogo alcune sfide tra il San Nicolò di proprietà dell'agenzia Europlan, e la Siora Veronica, scafo di 24 metri dell'imprenditore altoatesino Hans Renner, gli unici due barconi rimasti dei numerosi che affollavano i porti del Garda fino agli scorsi anni Trenta. Le regate si conclusero tutte con la vittoria del “San Nicolò” più agile e veloce.
Proprietari del veliero
Alla fine della guerra il veliero rimase fino al 1957 di proprietà della
famiglia Donà fin quando, non potendo
reggere alla concorrenza del trasporto su gomma, venne venduto ad un certo
Duprè di Lugano.
Nel maggio del 1962 nuovo cambio di proprietà con il
passaggio al bolzanino Walter Bertolazzi. L’imbarcazione fu sottoposta ad un
radicale restauro, nel dicembre del 1967,
con le tavole di fasciame rovinate sostituite con altre in mogano nel cantiere
di Sauro Feltrinelli di Malcesine.
Successivamente il San Nicolò è stato
acquistato da Pierluigi Canobbio di Riva, titolare della linea di autocorriere
Rovereto-Riva.
Nel 1979 da Helmar Danner di Linz che per circa sei
anni l’ha adibito a nave scuola di vela sotto bandiera austriaca.
Nel gennaio del 1987 il San Nicolò fu comprato dall’agenzia Europlan tuttora proprietaria.
Cenni di cronaca
Il “San
Nicolò”era presente all’inaugurazione
del monumento al marinaio con il suo riposizionamento presso il parco
Bottacisio nel 2011.
Al timone il comandante Aldo Giarbini della Marina
Militare
Sull’albero
maestro è stata scoperta una targa con i nomi degli ammiragli presenti in
quella giornata.
Il
comandante attuale e il marinaio
Giarbini Aldo.
Alla cerimonia sulle rive del lago nei pressi del
monumento, attorniato da almeno 400 marinai con le loro bandiere, gagliardetti
e gonfaloni erano presenti:
Il dott.
Ivan De Beni Sindaco di Bardolino,
Il cav.
uff. Faraoni Maurizio presidente dell’ ANMI
Bardolino
Il Generale
CC. Gaetano Calcagnile
Il monumento consiste da due ancore: una
vecchia del tipo ammiragliato ed una
invece del tipo a marre articolate, adagiate su un letto di massi di colore
chiaro.
peccato che nella foto ci sia la "Siora Veronica"
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